Il popolo di Dio può nuovamente tornare a messa. Pubblichiamo un passo del libro “La Santa Messa” di Dom Prospero Guéranger, edizioni,Suore Francescane dell’Immacolata, Monastero delle Murate, Città di Castello (pag. 115-118).
La Santa Messa è un grande evento per Iddio come per noi. Questo evento straordinario lo glorifica in modo diretto. Come potrebbe disconoscere la voce di questo sangue mille volte più eloquente di quello di Abele? È obbligato a prestarle una speciale attenzione, perché la sua gloria v’è interessata, e perché è il suo stesso Figlio, il Verbo eterno, Gesù Cristo, che soffre come Vittima e che prega per noi il Padre suo.
Così, dunque, dobbiamo sempre considerare tre cose nella Santa Eucarestia: anzitutto il Sacrificio che dà gloria a Dio; poi il Sacramento che è alimento delle anime nostre; infine il possesso di Nostro Signore che è la nostra consolazione in questo esilio. Il semplice possesso di Nostro Signore, che ci consente di adorarlo con facilità, è minore del Sacramento o della Comunione; la Comunione è minore del Sacrificio poiché in essa si tratta soltanto di noi; ma, quando queste tre cose si trovano unite insieme, allora tutto è completo e si realizza pienamente il fine che Nostro Signore si propose nell’istituire l’Eucaristia.
Senza dubbio, se ci fosse stato concesso solamente di poter adorare il Signore, presente in mezzo a noi, sarebbe stato già molto, ma c’è stato dato molto di più nella Comunione. Tuttavia, il Sacrificio rimane ben al di sopra di questi due primi benefici. Infatti attraverso il Sacrificio possiamo agire su Dio stesso, senza ch’Egli abbia il diritto di essere indifferente ad esso, poiché altrimenti, attenterebbe alla sua stessa gloria. E, siccome Dio ha fatto tutto per la sua gloria, presta attenzione al Sacrificio della Messa e accorda, in un modo o nell’altro, ciò che gli viene domandato.
Così neppure una sola Messa si celebra senza che si compiano i quattro fini di questo gran Sacrificio: l’adorazione, il ringraziamento, la propiziazione e l’impetrazione; e ciò perché Dio vi è obbligato. Quando Nostro Signore, insegnandoci a pregare, diceva: ‘sanctificetur nomen tuum’, era già molto, e questa domanda riguarda grandemente la gloria di Dio. Ma nella Santa Messa abbiamo molto di più: possiamo dire a Dio che non ha il diritto di ignorare il Sacrificio, perché in esso è Gesù Cristo che si offre, e non può far a meno d’ascoltare, perché è Gesù Cristo che prega.