Si avvicina la solennità di Tutti i Santi, nella quale si fa memoria e si chiede l’intercessione di quanti, prediletti dal Signore, sono ora nella sua gloria. I santi riconosciuti come anche quelli ignoti, i “santi senza san”, per ricordare un’espressione che riecheggiava in 30Giorni. Nell’occasione pubblichiamo una sintesi dell’omelia che don Giacomo tenne nel santuario di Tirano il 26 agosto 2011, nella quale accenna alla santità cristiana e a come sia possibile, e facile, pregare ogni momento, come richiesto dal Signore. Un’intuizione, un dono che il Signore ha accordato a don Giacomo, uno dei tanti.
Un’omelia che prendeva spunto dal vangelo del giorno, quello delle vergine sagge e stolte, ma anche dal luogo nel quale stava celebrando messa. Infatti, nell’apparire a Mario Homodei, come ricordava spesso don Giacomo quando celebrava messa a Tirano, la beata vergine Maria non si era dilungata in parole: aveva chiesto che in quel luogo fosse eretta una chiesa a lei dedicata, con la promessa di donare salute all’anima e al corpo (come è importante e com’è dimenticato tale aspetto della fede cristiana) alle persone che lì avessero pregato, A lui, a Homodei, un semplice saluto: “Bene avrai”.
Vegliate in ogni momento pregando. Vegliate pregando: già la preghiera è dono e grazia del Signore, come anche la confidenza nel Signore è dono. Non è da me che posso darmi la confidenza, ma è Lui che la dona. E la preghiera nel suo nome, nella sua grazia, di chi è in grazia di Dio, è l’unica cosa che decide della felicità per sempre.
Per un aiuto speciale della grazia si rimane in grazia di Dio: questa è la santità che viene da Lui, e che si accoglie pregando. Vegliate in ogni momento pregando: come è bella questa possibilità. È la grazia che prega in noi e allora, restando in grazia di Dio, si prega in ogni momento. Preghiamo che compia anche per noi e tra noi il miracolo. Il miracolo è lo strumento, è il modo più efficace con cui la Madonna mantiene nella grazia di suo figlio.